Resistenza quotidiana

http://www.youtube.com/watch?v=8_tAWFwBFKo

"Suscitare eventi, per piccoli che siano, che sfuggano al controllo".

( Gilles Deleuze )

 

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Gha Za Ton

 

Questo è lo spelling di Gaza in Arabo. Ho imparato a riconoscere i caratteri che compongo questo nome.

Adesso anche la RAI mostra i filmati dei cadaveri dei bambini. Sono troppi e non li si puo’ piu’ nascondere.

Siamo soli. Davanti a noi stessi. E l’immagine riflessa è raccapricciante, perché grondiamo sangue.

Allora voglio mettere da parte tutte le analisi politiche, e dipingere questo articolo di nero in segno di LUTTO per Gaza.

 

 

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A volte ritornano


 

 

Pisa. Dicembre 2008.

Terzo attacco di matrice fascista, dopo la bomba carta al csa Newroz, i lucchetti alle porte del cso Rebeldia mentre gli occupanti erano in riunione all’interno, anche la sede di rifondazione è stata incendiata ieri sera.

Il sindaco si vuole decidere a non condannare questi "episodi" come violenze, ma come atti fascisti?

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Tremo per un non so…

 

 

Cose che mi fanno vibrare:

Mettere le canzoni in random e sospirare emozionata prima di sapere quale canzone seguirà.

Percepire le fragilità in chi mi sta di fronte. Chi finge fermezza mi trasmette scarsa fiducia. Chi cade è interessante, bello è conoscere i differenti modi di rialzarsi.

L’aroma del caffé la mattina che riempie la stanza e stimola le narici e i sensi al buon risveglio.

Una passeggiata di notte in riva al fiume e le luci brillanti, cercando nuove vie da percorrere solo per ascoltarsi ancora.

Mettere l’acqua a bollire e sentire il "gluglu" prima di un té.

Preparare un biglietto per dire che si vuole bene a qualcuno, scegliendo i colori adatti a quella persona.

Studiare alla Biblioteca della Normale con vista sulla Torre pendente.

Trovare un altro libro per la mia tesina.

Parlare con chi fa e/o studia filosofia e illuminarmi d’immenso.

Farmi insegnare come si gira una sigaretta, solo per rimirarsi poi allo specchio e sentirsi un po’ diva.

Il profumo delle lenzuola pulite.

Rientrare in camera e trovarla ordinata.

Aver studiato talmente tanto da poter riutilizzare le nozioni per parlarne con leggerezza quasi fossero battute comiche.

Suscitare un sorriso nella persona che desideri.

Ricevere una notizia da un’amica/un amico lontana/o.

Trovare posta nella cassetta delle lettere.

Incrociare una persona 25 volte in un giorno nei corridoi e avere sempre qualcosa di nuovo da raccontarsi.

Parlare di mia madre con qualcuno che l’ha conosciuta e la fa rivivere coi suoi discorsi.

Avere la stima dei propri professori. Per me è importantissimo, soprattutto di coloro coi quali ho un legame forte.

Entrare in un negozio e sentire che invece della solita canzonetta hanno messo la canzone che avevo voglia di sentire.

Vedere una drag queen fumare fuori da un locale chic coi suoi amici fighetti-standard, aspettando il suo tavolo, a Bologna.

Ricevere un passaggio da una sconosciuta di cui si sente di potersi fidare.

Qualcuno al centro sociale che passa e ti offre un sorso dalla sua bottiglia anche se non lo conosci.

Un sorriso sincero sul volto di un burocrate, di un autista dell’autobus, di un impiegato postale. Insomma di qualcuno che non è costretto a farlo.

Avere i miei amici in camera la sera, guardando le imitazioni di Guzzanti su YouTube, facendomi accarezzare, bevendo té, ricevendo cioccolatini e sorrisi e coccole.

Il profumo d’erba appena tagliata.

L’Arno che si alza di un metro e passa dopo la pioggia.

Il mio amico senegalese che vuole vendermi un ombrello proprio quando ne ho bisogno e piove a catinelle.

Conoscere gente che non possiede niente. E riflettere.

Insegnare l’italiano alle donne straniere.

Curarmi di mè stessa. Ricevere un complimento per l’abbinamento cromatico azzeccato dei miei vestiti.

Insomma, rendermi conto che la vita può essere costellata di attimi di dolcezza e felicità,

e molto più facile da vivere di quanto potessi aver pensato.

 

 

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Sally Brown is a girl in town…

 

Punto uno: L’esame si avvicina e stranamente non tendo a buttarmi nell’Arno
( che poi causa maltempo è alto e non mi farei neanche sufficientemente male, solo un po’ di epatite da pantegana ) 

Canticchio Laurel Aitken mentre ripasso il 48, le guerre mondiali, la politica italiana e l’italietta giolittiana.
Questa volta non ci sono cazzi, questo esame lo devo dare e tornare a casa con una GRANDE soddisfazione.
E poi non ne posso proprio più di studiare storia contemporanea, me la devo levar di torno!
Oggi mi sono iscritta: sono la 26esima, abbastanza presto da non trovare il modo di fuggire 🙂 E poi c’è il caro M. che mi trattiene, poiché si è iscritto dopo di me e quindi sicuramente assisterà alla mia performance ( si spera degna di nota: dal 24 in su, amen ). Che ganzo M., io e S. sosteniamo che bisognerebbe clonarlo – perché? Fulgido ESEMPIO: Oggi dicevo che bisognerebbe far giocare anche i bimbi maschi coi bambolotti, perché io da piccola snobbavo le Barbie ( le tenevo il tempo di tagliare i capelli e sperimentare tinte al pennarello indelebile ) e giocavo più volentieri coi lego. Non capisco, solo gli uomini posson diventare ing. edili? Insomma disfiamo questa pallosissima struttura sociale che è il genere!! E il mitico M.ino cosa mi risponde: "MAAA! Mica bisogna imporglielo scusa! Io ho deciso di MIA SPONTE di giocare con le bambole!". JE T’ADORE 🙂

Punto due: A volte ritornano…

Grandi notizie internazionali: Lilli torna a casa ( lillistar.noblogs.org ), Carletto torna a casa, ribecco insomma tutti gli esuli della diaspora italiana, i Trotskisti mi invitano a cena e mi passano gli appunti del Temibile Esamone di Gennaio col prof.Stronzolo, io parto allegramente per la Libia coi suddetti appunti e imparo le costituzioni rivoluzionarie tra una festa di matrimonio non-mista e l’altra! Prevedo +3 kg di dolcetti ai datteri in soli 14 giorni 🙁 Buuuh….

Punto tre: Autoanalisi is better than Psicoanalisi 

Fa freddo, molto freddo, ma c’è tanto calore umano che si sprigiona nei dettagli che mi circondano e che non voglio deludere.
Oltre ad avere il mio SUPEREGO ( nel senso di superorgoglioso ) che implora una gratificazione di proporzione storiche per risollevarsi.
E sembra che funzioni… Vai bimba che forse ti riaggiusti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

 

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Les fleurs du mal

Fuori nevica ma c’è abbastanza luce perché io mi senta positiva.
I dolorini sono un lontano ricordo, e ho smesso di essere tormentata dall’inconscio, ora riesco addirittura ad avere fantastiche nottate senza incubi. Sono molto, ma molto, più tranquilla.
Mi siedo e riesco a studiare ( wow! ) anzi, non faccio che studiare: mi dedico a leggere materiale per la mia tesi su eteronormativismo e politiche familiari, oltre a stendere l’introduzione per il dibattito sulla laicità al quale sto lavorando e a preparare i miei esami di storia.

Tra un po’ un’amica arriverà con un bagaglio psichedelico e si tratterrà qualche giorno. Non vedo l’ora di inaugurare il mio narghilé e di riempire casa di profumo buono. Questa sera ( neve permettendo ) si va alla 24 ore anti gelmini al Liceo Artistico.

Ho trascorso giornate meravigliose, tra cui una notte bianca a Bologna con un’amica, solo poche ore, alla ricerca di materiale per la mia tesi ( al CDC del Cassero, alla Libreria delle donne ) e in giro per centri sociali. Personaggi incredibili, quasi saltati fuori dai fumetti di Pazienza, ci circondavano e ci sorridevano gentili. Mi è venuta voglia di viverci, è una città meravigliosa!

E per cena, papà prepara Mujhaddara per tutti, yum!
Mi lecco i baffi e torno a studiare. Serena e felice.

 

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Se mi facessero a pezzetti…

… li raccoglierei uno ad uno.
Ecco perché sono tornata all’ovile e mi coccolo. Vedere i volti di chi mi conosce da anni mi fa sentire protetta e felice.
Devo premere il piede sull’acceleratore e recuperare tomi di studio e pagine di conoscenza, e posso farlo soltanto qui nel nido, ho bisogno di una scenografia pascoliana e di molto tempo libero. Ho bisogno di un frigo pieno di vitamine a portata di zampa e di non dimenticarmi le medicine omeopatiche e di alzarmi/addormentarmi tutti i giorni alla stessa ora.
Domattina mi alzo presto e vado a correre, poi studio, poi vado al mio ex liceo e partecipo all’ass. della sesta ora anti-Gelmini, poi studio e vado a nuotare 🙂 ritrovo un minimo di tran-tran dopo i molti sballottamenti, conosco troppa gente di cui non ricordo il nome, viaggio in talmente tanti posti da non saperli elencare sulle mie 5 dita.
E nel turbine trovo un oasi di riposo. Ma è solo per poco. Il tempo di tornare in piedi e vorticare ancora.
Ma ora sono quasi le 11 ed è ora che le galline vadano a dormire ^_^ Buonenanne…

 

 

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I rimedi della nonna

Regole per la Buona Notte:

1. Gocce omeopatiche con valeriana e affini.

2. Batuffoli imbibiti di acqua di rose da posare sotto gli occhi ( al posto delle borse! )
3. Lenzuola pulite e profumate.
4. Piedi avvolti in calzini colorati.
5. Crema rilassante alla lavanda e camomilla su gambe affaticate e piedi ( avvolti in morbidi calzini ).

( Funziona! )
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Les petites douleurs

Les petites douleurs: mon dos qui croque, ma tete qui tourne, la gorge qui pique.
L’anxieté pour ma condition scolaire, pour ma volonté qui ne s’impose pas.
Les sentiments de culpabilité qui en découlent. 

Non mi piace l’ipercriticismo, tranne che con me stessa.
Lascio la sbarra troppo in alto, immobile, per timore di farla cadere durante il salto.
Nietzsche fomenta la mia azione, ma non è abbastanza. Forse ci vorrebbe pure un omeopata e un consulente filosofico, o un lacaniano (?). Forse è un gesto autocompiacente la mia ridotta autostima, per convincermi che non sono più capace di saltare.

Eppure.

Organizzo iniziative di riflessione collettiva. Laicità e politiche dei corpi. E’ il titolo dell’assemblea che sto organizzando con un’associazione universitaria nella quale trovo – finalmente! – il mio spazio. Mi hanno chiesto di pensare ad introdurre e moderare il dibattito, mi sento coinvolta, stimata e responsabilizzata ( non accadeva da tempo… ).
Mi lascio trascinare perché mi fa bene 🙂 E incontro filosofi laureati in Deleuze e Biopolitica. EMOZIONE!

Oggi la F. mi ha regalato un biglietto gratis e siamo andate ad ascoltare la nona di Beethoven al Teatro Verdi, ai concerti della Normale. Mi è molto piaciuto, a parte i discorsi snob sul bis ( "Scarlatti dopo Beethoven è filologicamente sbagliato.." ). Avrei risposto volentieri come fa Battiato "A Vivaldi [preferisco] l’uva passa che mi dà più calorie".

E’ arrivato l’assegno trimestrale dalla Scuola e io mi concedo due peccatucci:

– prendere un treno fino a Modena e andare a trovare una prof-amica che non vedo da tempo;
– comprare una petite robe noire che ho finalmente trovato, al negozietto vintage all’angolo.
 
E poi arriva H. dalla Francia e sta qui sette giorni. Trop bien!

J’ai le droit de me gater, quand meme… sans oublier autrui. C’est mon éudemonisme à moi.

 

 

 

 

 

 

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Questa mi mancava!

http://www.youtube.com/watch?v=L0bPYHT6wKk

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