Les petites douleurs

Les petites douleurs: mon dos qui croque, ma tete qui tourne, la gorge qui pique.
L’anxieté pour ma condition scolaire, pour ma volonté qui ne s’impose pas.
Les sentiments de culpabilité qui en découlent. 

Non mi piace l’ipercriticismo, tranne che con me stessa.
Lascio la sbarra troppo in alto, immobile, per timore di farla cadere durante il salto.
Nietzsche fomenta la mia azione, ma non è abbastanza. Forse ci vorrebbe pure un omeopata e un consulente filosofico, o un lacaniano (?). Forse è un gesto autocompiacente la mia ridotta autostima, per convincermi che non sono più capace di saltare.

Eppure.

Organizzo iniziative di riflessione collettiva. Laicità e politiche dei corpi. E’ il titolo dell’assemblea che sto organizzando con un’associazione universitaria nella quale trovo – finalmente! – il mio spazio. Mi hanno chiesto di pensare ad introdurre e moderare il dibattito, mi sento coinvolta, stimata e responsabilizzata ( non accadeva da tempo… ).
Mi lascio trascinare perché mi fa bene 🙂 E incontro filosofi laureati in Deleuze e Biopolitica. EMOZIONE!

Oggi la F. mi ha regalato un biglietto gratis e siamo andate ad ascoltare la nona di Beethoven al Teatro Verdi, ai concerti della Normale. Mi è molto piaciuto, a parte i discorsi snob sul bis ( "Scarlatti dopo Beethoven è filologicamente sbagliato.." ). Avrei risposto volentieri come fa Battiato "A Vivaldi [preferisco] l’uva passa che mi dà più calorie".

E’ arrivato l’assegno trimestrale dalla Scuola e io mi concedo due peccatucci:

– prendere un treno fino a Modena e andare a trovare una prof-amica che non vedo da tempo;
– comprare una petite robe noire che ho finalmente trovato, al negozietto vintage all’angolo.
 
E poi arriva H. dalla Francia e sta qui sette giorni. Trop bien!

J’ai le droit de me gater, quand meme… sans oublier autrui. C’est mon éudemonisme à moi.

 

 

 

 

 

 

This entry was posted in Generale. Bookmark the permalink.