Tremo per un non so…

 

 

Cose che mi fanno vibrare:

Mettere le canzoni in random e sospirare emozionata prima di sapere quale canzone seguirà.

Percepire le fragilità in chi mi sta di fronte. Chi finge fermezza mi trasmette scarsa fiducia. Chi cade è interessante, bello è conoscere i differenti modi di rialzarsi.

L’aroma del caffé la mattina che riempie la stanza e stimola le narici e i sensi al buon risveglio.

Una passeggiata di notte in riva al fiume e le luci brillanti, cercando nuove vie da percorrere solo per ascoltarsi ancora.

Mettere l’acqua a bollire e sentire il "gluglu" prima di un té.

Preparare un biglietto per dire che si vuole bene a qualcuno, scegliendo i colori adatti a quella persona.

Studiare alla Biblioteca della Normale con vista sulla Torre pendente.

Trovare un altro libro per la mia tesina.

Parlare con chi fa e/o studia filosofia e illuminarmi d’immenso.

Farmi insegnare come si gira una sigaretta, solo per rimirarsi poi allo specchio e sentirsi un po’ diva.

Il profumo delle lenzuola pulite.

Rientrare in camera e trovarla ordinata.

Aver studiato talmente tanto da poter riutilizzare le nozioni per parlarne con leggerezza quasi fossero battute comiche.

Suscitare un sorriso nella persona che desideri.

Ricevere una notizia da un’amica/un amico lontana/o.

Trovare posta nella cassetta delle lettere.

Incrociare una persona 25 volte in un giorno nei corridoi e avere sempre qualcosa di nuovo da raccontarsi.

Parlare di mia madre con qualcuno che l’ha conosciuta e la fa rivivere coi suoi discorsi.

Avere la stima dei propri professori. Per me è importantissimo, soprattutto di coloro coi quali ho un legame forte.

Entrare in un negozio e sentire che invece della solita canzonetta hanno messo la canzone che avevo voglia di sentire.

Vedere una drag queen fumare fuori da un locale chic coi suoi amici fighetti-standard, aspettando il suo tavolo, a Bologna.

Ricevere un passaggio da una sconosciuta di cui si sente di potersi fidare.

Qualcuno al centro sociale che passa e ti offre un sorso dalla sua bottiglia anche se non lo conosci.

Un sorriso sincero sul volto di un burocrate, di un autista dell’autobus, di un impiegato postale. Insomma di qualcuno che non è costretto a farlo.

Avere i miei amici in camera la sera, guardando le imitazioni di Guzzanti su YouTube, facendomi accarezzare, bevendo té, ricevendo cioccolatini e sorrisi e coccole.

Il profumo d’erba appena tagliata.

L’Arno che si alza di un metro e passa dopo la pioggia.

Il mio amico senegalese che vuole vendermi un ombrello proprio quando ne ho bisogno e piove a catinelle.

Conoscere gente che non possiede niente. E riflettere.

Insegnare l’italiano alle donne straniere.

Curarmi di mè stessa. Ricevere un complimento per l’abbinamento cromatico azzeccato dei miei vestiti.

Insomma, rendermi conto che la vita può essere costellata di attimi di dolcezza e felicità,

e molto più facile da vivere di quanto potessi aver pensato.

 

 

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