Le délire, c’est cosmique.

Ascolto col fiato sospeso la voce "désir" dell’abecedario di Deleuze.
Provo a cogliere quel pensiero concentrico, rizomatico, alle volte un po’ ermetico che la sua voce sottende.

Non è mai stato così bello dedicarsi alla propria vocazione, a ciò che studio. Tutti i miei interessi ora ottengono il senso meritato s’iscrivono in un PERCORSO. Sembra banale ma è l’unico punto fermo della mia vita, questo rumore di pagine da sfogliare, che s’inseguono le une con le altre.

Ho 18 pagine e un libro di estratti dei dits et écrits di foucault da analizzare, tema: l’Iran. 
Dovrò parlarne davanti ad una classe di filosofi al IV e V anno, ed ho un po’ paura :S Ma mi piacciono le sfide!

http://www.youtube.com/watch?v=QNtQKZDiyUg&feature=related
(non so perché noblogs boicotti il mio linkaggio)

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Let’s celebrate!

http://www.youtube.com/watch?v=tixderxZm_s

Adoro questa canzone. Mi mette voglia di vivere, di muovermi.
Quello che finalmente torno a fare, dopo essermi congedata dal mondo passato con un 29 e un 30 e lode.
Ora che finalmente studio quello che desidero (filosofia!!!!) e che vivo dove desidero, in quel nordest grigio ma trafitto da sconvolgenti raggi di sole!
Menù della lotta autunnale:
– sviluppare una rete di advocacy lgbtq in Palestina;
– agire col collettivo femminista neonato ( a presto per nuovi aggiornamenti…appena ci blogghiamo! );
– insegnare italiano ai migranti, clandestini e non.

E poi:
– imparare l’arabo;
– nuotarenuotarenuotare;
– fare tante torte al cioccolato;
– weekend coccolosi in famiglia;
– viaggi parigini a scadenze regolari;
– ballareballareballare.

 

 

 

 

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filosofia unica via

Ho

preso

29

all’esame

su

FOUCAULT!

Yuppy ^_^

E ora, londra londra londra. Cate, I’m coming! Looking forward to meet you.

                                                       

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Magnificent

Sono fortunata, anche piu’ di quel che merito forse…

Luglio/Agosto 2009: un mese a parigi nella scuola piu’ esclusiva di europa…la normale…per un corso intensivo di scienza politica, letteratura, teatro, cinema e filosofia.

E la casa di due amici philosophes nelle mie mani, immersa nella magia del centro della ville lumière.

Lasciatemi sorridere ancora un po’, prima che la tranquillità mi travolga, al pensiero di sentirmi un po’ amélie e di smarrirmi tra ruelles e petits cafés.

miam!

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Con un jazz in sottofondo

BB King fa da sottofondo al mio pomeriggio da larva triste.
Inutile sancire che l’esame non è stato trascritto sul mio libretto, e che me ne sono andata con la coda tra le gambe.
Me ne voglio per non aver avuto la prontezza di riflessi, per non aver ripetuto il tutto fino alla nausea, eccetera. Soprattutto, me ne voglio di non aver inceppato la spirale dell’ansia. Fino a quando sarò disponibile a considerare normale l’addormentarsi alle due ogni notte, il sentirsi in colpa lo sgusciare dal letto distrutta a mezzogiorno, il non aver il tempo per lo sport, la musica, il divertimento? Ma soprattutto "à quoi bon" se poi tutto questo comprimere spazi/tempi di vita vissuta in cambio di un doppio zero? Devo riuscire a portare a casa dei risultati, e presto, prima di perdere treni e scialuppe e di considerare i brandelli di vita vissuta come cose di cui rimproverare me stessa…perché….NON HO TEMPO E SERVE TEMPO…

E domani in facoltà l’onda occupa il rettorato che vuole confiscare questo tempo così prezioso, appesantendo le tasse per i fuoricorso, che io sto forse sprecando nell’illusione di finire da qualche parte un giorno migliore di quella in cui sono adesso…

Prima di perdere fiducia nelle mie capacità, prima di piangere lacrime di coccodrillo, prima di appiattire il mio intelletto, devo trovare continui stimoli e un po’ di autodisciplina per uscire dal pantano, o perlomeno, rimanere a galla esercitando una forza contraria, un contropotere, nella biopolitica che mi avviluppa.

Buonanotte

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=O5URVbh3KX8

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E’ tempo di bilanci

Ce la farà la nostra eroina a sconfiggere il temuto prof., e a superare l’esame che ha studiato ormai cinque volte?
Certo è che il bilancio di questa full immersion nella storia delle istituzioni politiche arriverà presto. Intanto ritaglio piccoli momenti d’incanto, tipo studiare a notte fonda in biblioteca ( non sapevo fosse aperta! ), ricevere messaggi a sorpresa per appuntamenti dell’ultimo minuto, mangiare fuori perché la mensa ha chiuso, concedersi lo sfizio di un caffé anche se il portafoglio pesa poco, entrare in una minigonna e trovarsi mica male, ricevere un complimento, scherzare con le matricole, scegliere l’abbinamento cromatico, chattare con amici di amici e scoprire di non essere sola al mondo a pensare ciò che penso.

Non vedo l’ora che sia martedì, e che sia tutto finito. Riassettare la casa che mi ha cullata per tre mesi e restituirla alle legittime proprietarie. Questa oasi che mi ha salvata, dandomi il tempo di una tregua.
E allora penserò a traslocare, ho quasi voglia di tornare tra i miei simili ^_^ Sono un po’ piu’ sicura di me, un po’ piu’ contenta. Un po’ più in equilibrio sulle mie gambe. Grazie, per aver creduto in me, per aver teso una mano quando vacillavo. E’ bastato poco. E ora non tornerò a inquinare la mia vita con gente maniaco-depressiva, maschietti addormiti, snob, figli di, carrieristi integralisti.
E allora penserò a cucinare per una cena tra amici. E a partecipare un po’ piu’ da vicino alla resistenza, se non alla rivoluzione.

E magari sdraiandomi con gli occhi socchiusi aprendoli troverò al mio fianco quel piccolo principe che inseguo da qualche giorno. Datemi un paio di candele e i Joy Division in sottofondo. Voglio una cena rischiarata solo dalle stelle e un bicchiere di vino rubino colmo.

Così potrò pensare a volare a Londra da Lilli ( lillistar.noblogs.org ), in occasione di una conferenza alla SOAS, così potrò riaprire il mio libro di arabo e pensare a quella pièce su Darwish che ho voglia di scrivere, montare, rappresentare entro l’anno prossimo.

Così potrò danzare assieme ad amiche che non vedo da troppo tempo, e organizzare una vacanza romana con un’amica brasiliana che non vedo da troppo tempo troppo, per un episodio "con i tacchi a spillo nei bassifondi" a San Lorenzo 🙂 Radicalchissismo – un po’ di leggerezza ogni tanto ci vuole.

Intanto penso al mare che mi premierà se arrivo viva alla meta dell’esame. E fagocito amare nozioni.

 

 

 

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Cartolina

r

 

Après-midi reconfortant aux cinq terres.

Pomeriggio confortante alle cinque terre.

J’ai juste oublié mes poésies de Montale à la maison.

Ho soltanto dimenticato a casa le mie poesie di Montale.

 

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Queering middle east

 

Più lo studio più mi ci appassiono. E’ il Medio Oriente.
Per anni ho avuto un rifiuto – non volevo plasmare la mia identità in maniera banale. Mi dicevo "Non sono tenuta a leggere il Corano solo perché ho origini arabe, anche se è un pezzo importante di quella cultura. Non sono tenuta a studiare quella geografia o quella storia come se fossero più "mie" di altre". Ed infatti ho cominciato ad interessarmi a quel pezzo di mondo quando ne ho avuto voglia, e non per imposizione – e tutt’ora, ho uno sguardo interno/esterno, perché non voglio imprigionarmi in un modello piuttosto che un altro, ma attraversarli tutti per non dimenticare che io per prima appartengo all’umanità.

A proposito di umanesimo, m’interesso come spesso accade alla dimensione di genere delle cose, in particolar modo ora sto pensando alla condizione dei soggetti LGTB in quel frammento del globo…c’è un grande lavoro da fare.
Interessantissimo è il link www.gaymiddleeast.com, che riferisce circa l’attualità paese per paese.
Merita anche www.aswatgroup.org, network di lesbiche palestinesi d’israele.

Oggi ho sostenuto la relazione finale per il seminario "Pratiche politiche e critica della razionalità politica nella filosofia francese contemporanea", del prof.Davidson 🙂 E’ andato tutto bene, ero molto emozionata ma ho gestito benissimo l’agitazione, ho commentato il testo "Le triomphe social du plaisir sexuel" di Foucault. Ho accennato a questioni politiche inerenti "l’impoverimento del tessuto sociale", ho illustrato con immagini la relazione ("La scuola di atene" di Raffaello per quel che riguarda la philia greca, l’amitié).Per parlare dell’immaginario omosessuale anni ’70, "un homme parmi d’hommes", ho fatto riferimento a "Un chant d’amour", il bellissimo cortometraggio di Jean Jenet, del quale ho distribuito alcuni fotogrammi, assieme alle foto kitsch di Pierre et Gilles (CHE ADORO!) e alla locandina di Querelle disegnata da Wharol, film tratto da un libro di Jenet.

Pierre et Gilles, "Les astronautes" <

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cose turche

 

Rientrata di fresco dal viaggio in Palestina al quale mi dedicherò tra qualche post. Scampata agli spari e ai check point, all’odio razziale e all’apartheid, al bantustan – ma anche: lontana dai colori, dai fiori, dai profumi di spezie, dai paesaggi memorabili, dall’archeologia, dall’ospitalità, dalla cultura, dalla resistenza palestinesi.

Una tesi da redigere sulla condizione delle donne in Turchia tra femminismo ed emergere dei partiti islamici, mi permette di prolungare il mio buen ritiro patavino, di recuperare il sonno perduto, di vivere con un po’ di leggerezza senza che alcuna circostanza spiacevole mi tiri giù dalle nuvole. Scrivo meglio a casa: lontana dalle vibrazioni negative di gente che non ho voglia di vedere, vicina ai miei affetti più solidi e collaudati, con la mia famiglia, senza il tran-tran delle lezioni che si susseguono, intense e fitte, ed è subito sera e non ho combinato altro che prendere appunti. Ora sono alla mia scrivania e scrivo, navigo, ascolto musica, compilo l’agenda, appunto, rifletto, mi documento. Il tutto nella cameretta in cui sono cresciuta. Prendo il 4 o il 19, e salto su e giù dall’autobus girando la città che conosco meglio e amo di più: la mia cara Padova.

Mi curo di me, faccio un bel check-up generale e mi reinvento. Ho una ricetta per ogni cosa, un rimedio per ogni male.
Bastava interrompere la giostra nel momento in cui ci si chiedeva di essere troppo veloci – perseguendo obiettivi minimi e cadenzati. Bastava tendere la mano per ottenere amore, mentre prima non lasciavo alla gente il modo di avvicinarmi.

SONO TRANQUILLA.

E domani salgo su un vascello veneziano, salgo le scale di un antico palazzo e filosofeggio; mi sento così a disagio nel mio corpo di ventenne, tra i miei simili, i miei discorsi non voglio siano pedanti – per questo ogni tanto mi devo sfogare con chi mi capisce, mi aiuta a crescere e a costruire. Voglio qualcuno che m’insegni a chiamare i mattoni con il loro nome, per erigere una casa contro la quale i venti del cinismo non possano nulla.
Voglio qualcuno che soddisfi le mie esigenze che oramai sono estreme… Voglio la mente, ma anche l’estetica. E non mi accontenterò di un solo morso della mela della conoscenza. E’ questo, in fondo, il principio di ogni disobbedienza che si rispetti.

 

 

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Nottambula

Riscopro la filosofia, quella vera, la discussione nell’agorà. E mi sforzo di capire, non ci dormo la notte, m’appassiona.
Oggi Lévinas, domani Derrida, Deleuze. Ed una relazione da preparare davanti ad una classe di filosofi sull’affermazione sociale della sessualità in Foucault – paura e voglia di mettersi alla prova! Sono curiosa e ho tanto da imparare. Sul mio tavolo, cinque letture foucaultiane, stralci di Lévinas, tante cartoline augurali per ridurre la corrispondenza arretrata, carta da origami giapponese, la mia ultima lettura just for fun ( S/Z di Roland Barthes, con la sua copertina verde allucinogeno ), una boccetta di smalto rosso scarlatto, diari da riempire pensare e ricamare.

Grafomani nottambula e riscoperto sgomento davanti all’approfondimento intellettuale – rimpiazzano l’ansia da insonnia.
Oltre ad un buon film ( sono reduce da "Il giardino dei limoni", bellissimo! ) e un té caldo.

In vista: un viaggio a Gerusalemme, non vedo l’ora di lasciarmi inebriare dai profumi del suk e dai colori del monte degli Ulivi.
Un film di Woody Allen tra amici, un pranzo a base di sushi – ormai non mi batte nessuno! – con un’amica che non vedo da anni, una merenda d’arrivederci al cioccolato e zucchero al velo, un tentativo di rincollare i pezzi, una festa con una persona sulla quale vorrei inciampare da troppo tempo oramai, un corso nuovo che si preannuncia interessantissimo, una serata caramel wax / autocosciente, un pacco da ritirare e uno da consegnare, tanti sogni e tanti appunti, tanto studio e una tesi di 50 pag su donne, diritti e islam che aspetta di essere redatta.

In mezzo a questo, la voglia di impedire a qualcuno di scendere dal tram, la voglia di buttare giù qualcun’altro, un po’ di fruscio nelle orecchie e tanto sonno arretrato. Che recupero negli intervalli di quotidiano che non m’interessa vivere.
Per ora è tutto, passo e chiudo. E disegno. E sorrido….Ancora. 

 

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