Degenere

A Bologna per un 28 giugno de/genere

A ciascuno i suoi sessi!

Quello che avvertiamo guardando alle nostre città, alle nostre metropoli oggi è che più aumenta il senso di panico più si stringe la morsa del controllo. Ogni qual volta accendiamo il televisore, o andiamo alla stazione risuona monotono lo stesso ritornello: abbiate paura delle differenze e non lasciate incustoditi i vostri bagagli, che la polizia verrà a controllarli. E non incontratevi nelle piazze dopo mezzanotte che le ronde verranno a sgomberarle. Così vuole il pacchetto sicurezza scritto dall’ uomo bianco occidentale e cristiano, che protegge solo se stesso, e non fa che diffondere paranoie e nevrosi nelle nostre vite quotidiane con l’obbiettivo di neutralizzarci. L’applicazione di queste norme securitarie non ci protegge affatto: la sicurezza che vogliamo non sta nell’ipocrisia morale di questo governo xenofobo e sessista che crede di nascondere malgoverno e criminalità organizzata dietro l’espulsione di una sex worker. Così come la decisione di tagliare i fondi contro la violenza maschile sulle donne non ci rasserena affatto. Questi emendamenti canalizzano di fatto le violenze latenti tra il corpo sociale su alcuni soggetti ritenuti portatori di differenze incompatibili con l’ordine costituito come i/le migranti senza permesso di soggiorno, criminalizzate/i e di fatto esclusi/e da ogni diritto, un giorno dipinti/e come pericolose/i o potenziali carnefici, quello dopo come vittime di soprusi e punizioni di massa. Nella stessa situazione si trovano tutte le donne oggi, una volta ritratte come angeli del focolare, e l’altra come potenziali assassine per il solo fatto di esercitare il diritto a decidere sul proprio corpo interropendo una gravidanza.

Ci appare chiaro ora il riprovevole intento perseguito con i mezzi più disparati da questo governo fascista: la normazione sui nostri corpi, che passa attraverso linee di sesso, genere, razza, età, religione etc, serve a incasellarci, selezionarci, assoggettarci e sfruttarci. A questo controllo abbiamo provato a sottrarci a partire dal 24 novembre quando sono scese in piazza centinaia di migliaia di donne e poi con il rifiuto della presenza del Papa alla Sapienza di Roma, con i blocchi del traffico e i cortei non autorizzati del 14 febbraio, con il sanzionamento della farmacia bolognese che non vende la pillola del giorno dopo, con la catena di contestazioni alla presenza di Giuliano Ferrara nelle piazze delle città, con lo smontaggio dello stand del Movimento per la vita a Padova.

Noi, soggettività frammentate e provvisorie, saremo a Bologna il 28 giugno, giornata del GLBTQ Pride nazionale, contro una finzione normativa che iniquamente vuole regolare posizione, significato e ruoli nella società, che meticolosamente si preoccupa di separarci, individuarci, assegnarci una precisa funzione sempre compatibile e comprensibile per l’ordine eterosessuale.

Noi , inappropriat* e non innocent*, ci sentiamo capaci di tessere nuove relazioni degeneri tra soggettività e socialità, perchè abbiamo la possibilità pratica e quotidiana di non ripetere, non introiettare le forme molecolari del comando.

Il 28 giugno a Bologna violiamo e attraversiamo i confini geografici, di genere, delle identità sessuali, confini che vorrebbero decidere quali forme di vita, di sessualità e di relazionalità sono accettabili e quali invece bandite.

A ciascuno i suoi sessi!

Guai a chi ci tocca – Bologna

"UN UOMO E UNA DONNA SONO DEI FLUSSI_ Tutte le pluralità di divenire che ci sono nel fare l’amore, tutti i sessi, gli n sessi in uno solo o in due che non hanno niente a che vedere con la castrazione. Sulla linea di fuga ci può essere una cosa sola: la sperimentazione-vita". Gilles Deleuze.

Per adesioni:
guaiachicitocca@gmail.com, www.myspace.com/guaiachicitocca

Prime adesioni:
Donne in Movimento, Nord-Est; Lab.Aq16, Reggio Emilia; Lab. Sociale Paz, Rimini; Collettivo Spam, Parma; Free.every.body (Cs Cantiere), Milano; ESC Atelier Occupato, Roma; Femme Canaja e csoa Mezza Canaja, Senigallia

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