variazione sul tema: ada merini

"è inutile che ci giri intorno, nei momenti di nostalgia torno alla mia assuefazione preferita. e rileggo tutte le tue parole, anche se so che ora suonerebbero ridicole e vuote di significato, dopo tutto quest’acqua sotto i ponti.
mi crogiolo nella malinconia ma col sorriso compiaciuto di chi sa di farsi male, senza accennare a smettere.
non mi manchi davvero, mi manca avere il mio terreno fertile di sogni idealizzanti  tra le dita, mi manca il pupo che potevo travestire secondo il personaggio che abitava la mia mente in quel frangente. perché tu, mio amato, non sei mai esistito.
popolavi la mia mente, e io cercavo di tradurti in realtà manipolando il corpo che mi stava di fronte.
così non mi manchi tu, ma l’idea che avevo di te: ed è per questo che lei ritorna, in un loop monotono ma sempre orecchiabile.
maddai, un po’ credo che il corpo si affezioni, nonostante tutto. e forse quell’intreccio amoroso un po’ mi manca.
perché nonstante i miei détournement mentali per impedirmi di amare colui che mi stava davanti – quello vero, un poco lo ammetto ti volevo bene. con quella tua aria goffa, a disagio nelle tue scarpe, così sognatore, così fragile.
e non potevo mai nemmeno sospirare nel timore di spezzarti, incapace di consolare te stesso, figuramoci terzi.
un po’ mi manca quel nodo nello stomaco. ma non lo riesco nemmeno più a evocare.
mi ha suscitata dalle scarse origini…per abitarmi il tempo di un errore.
e mi hai lasciato le tue lettere, onde ne ribevessi la mia assenza!"

 

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